Si è svolto giovedì 29 e venerdì 30 ottobre l’Archiginnasio di Bologna il convegno 1980: L’Anno di Ustica, organizzando dall’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e dall’Istituto Parri.
Il convegno intende concentrarsi sul contesto storico della tragedia dell’abbattimento del DC9 Itavia nei cieli di Ustica tanto nella la dimensione internazionale che in quella italiana, questa ulteriormente articolata nella considerazione dei temi della comunicazione e della giustizia.
La ricerca e la riflessione sulle indagini sulla tragedia, sulle responsabilità, sulle reticenze e i depistaggi e sulla battaglia «per la verità» sono rinviate ad un successivo appuntamento, alla luce dello studio di eventuali nuove fonti e di nuove ricerche.
Nel contesto internazionale il 1980 è anno di svolta per diversi motivi. Oltre la tradizionale rappresentazione della guerra fredda, il confronto tra Patto Atlantico e di Varsavia, anche se non questa non è priva di significativi accadimenti, come l’invasione sovietica dell’Afghanistan, nuovi soggetti si sono presentati sulla ribalta internazionale: si manifesta una nuova conflittualità nel mondo arabo-mussulmano e si registra la forte presenza della Libia di Gheddafi, a sua volta in conflitto con altri contendenti come l’Egitto. Si compie la crisi degli anni Settanta, con la definitiva rottura di continuità della formidabile crescita economica che aveva caratterizzato i tre decenni dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Si intende dunque proporre uno sguardo di insieme sulla situazione storica su scala internazionale, procedendo con analisi non paese per paese, ma per aree di crisi o di interesse.
Il contesto italiano non è meno denso di grandi mutamenti, la frattura tra rappresentanza politica e rappresentanza sociale, la incerta uscita dalla crisi del decennio precedente e l’avvio dell’enorme crescita del debito pubblico, l’occupazione della Fiat e la prima grande sconfitta, epocale del sindacato italiano, il terrorismo in declino ma ancora vivo e operante, la malavita organizzata che sarebbe giunta ad uccidere un prefetto e generale dei carabinieri a Palermo nel 1982.
Come anche per il contesto internazionale, non ci si limita alla stretta cronologia dell’anno 1980, ma esiste un prima e un dopo, anche perché le indagini si sarebbero svolte per decenni dal giugno di quell’anno ad oggi.
Accanto ad una riflessione generale saranno considerati due grandi aspetti. L’uno riguarda un grande protagonista della vicenda, la comunicazione, come si è articolata, la forme che ha assunto, le stagioni che ha vissuto; l’altro la ricostruzione di una periodizzazione della vicenda di Ustica, le fasi nelle quali sono articolate le percezioni, le interpretazioni, le rappresentazioni nonché le stesse vicissitudini giudiziarie.
Si vuole che il convegno non risulti soltanto come una serie di pur importanti relazioni, ma che sia davvero occasione di scambio costruttivo tra competenze e esperienze di ricerca e di riflessione diverse. Per tale motivo, l’appuntamento è stato costruito da un lungo scambio avvenuto in sede e con gli studiosi che si è deciso di coinvolgere come relatori.